692.
Agosto. Al fuoco del violinista Pécsy si possono accendere sigarette.
Un demone d'infima razza vuole turbarmi, vuole tormentarmi. Appostato dietro a me sussurra col tono insinuante dello spirito maligno di Margherita:
«Sai ancora . . .»
«Le tue prime creazioni appartengono a un passato lontano: giustificalo, ma non con parole.»
«Resto l'uomo che ero se l'azione non mi riesce.»
Hai spezzato i ponti. E ora: Tu spezzi ponti ma non barriere opposte a te e al tuo talento. (Do di piglio alla spada.)
Il demone: Lotta difensiva, come tra gatti. . . ( Dopo una pausa: ) Ti sostiene l’interesse di sapere quanto lontano arriverai e, autobiografo, quale sviluppo prenderà col tempo il rapporto fra l’uomo e l'artista? ( Dopo una lunga pausa: ) Autobiografia la tua opera principale???
(Mi volto a guardarlo, l'incantesimo è svanito.)