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In nessun luogo mi sentivo a mio agio, nemmeno un paesaggio incantevole mi dava sollievo. Il chiacchierio delle driadi mi annoiava. Le campanelle delle mandrie sui pendii le avevo già sentite tante volte. Sull’acqua stava in agguato la disperazione della solitudine. Avevo più bisogno di stordimento che di riposo. Sentivo nostalgia della città. Non sarò mai capace di entrare in un bordello, ma conosco la via per giungervi.

La mia esistenza è simile a quella delle piante; vivo come i fiori imprigionati dietro le cancellate del castello di Oberhofen. Sono un animale in gabbia, poiché vincoli materiali e spirituali sono tutt'uno. Fino a quando il mio animo sopporterà queste catene? È possibile trovare finalmente pace nell'amore? . . .

La vita può dare angosce anche senza un amore infelice.

Durante un violento uragano, uomini senza fede urlano sulla spiaggia per un paio di vite umane, invece di rassegnarsi, reverenti,al loro destino.

Autunno 1900