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Domenica di Pasqua, 12.4. St. Germain. L'ampia distesa dell'acqua è bellissima, ma non sembra illimitata. Tutto è contenuto entro grandi linee. La sera è di una bellezza indescrivibile. Per giunta si leva anche la luna piena. Louis mi incita a ritrarre il quadro. Gli rispondo che sarebbe tutt'al più un esercizio. È naturale che di fronte a questa natura io sia incapace. Eppure so qualcosa di più di prima. Conosco la distanza fra la mia incapacità e la natura. È una questione interiore da risolversi nei prossimi anni. Non provo affatto sconforto. Non si deve avere fretta se si vuole molto. La sera è per sempre profondamente in me. Più d'un pallido sorgere di luna del Nord mi farà pensare a questa silente immagine, e a me la ricorderà sempre. Sarà la mia sposa, il mio altro Io. Stimolo a ritrovarmi. Io stesso però sono il sorgere della luna del Sud.