53.

Berna. 12.12.1897. Dopo parecchio tempo ho preso di nuovo in mano alcuni dei miei quaderni da disegno e li ho sfogliati. Ho provato di nuovo un senso di speranza. 
Lo sguardo mi è caduto per caso sulla mia immagine nel vetro della finestra e ho fatto delle considerazioni sull'uomo che mi stava a guardare. Un giovane veramente simpatico su una sedia, il capo appoggiato a un guanciale, le gambe su un’altra sedia, l'indice di una mano in un libro semichiuso. Se ne stava assolutamente immobile, nel cerchio di luce della lampada. Lo avevo già scrutato sovente. Non sempre con successo. Ma oggi l’ho capito.