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Giovedì, 16.4. Di buon mattino ho dipinto fuori della città, luce lievemente diffusa, dolce e chiara. Senza nebbia. Poi ho disegnato in città. (…) Infine siamo entrati in un caffè. Sera dai colori altrettanto delicati che decisi. Virtuosi nel gioco della dama. Ora felice. Louis adocchia dolciumi colorati e mi invita a ritrarli perché lo so fare tanto bene. Interrompo il lavoro. Un senso di conforto penetra in me, mi sento sicuro, non provo stanchezza. Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell’ora felice: io e il colore siamo tutt’uno. Sono pittore.